Osteomielite

L'osteomielite ¨¨ un'infiammazione dell'osso provocata da un agente infettivo, alimentata in genere da un batterio o, pi¨´ raramente, da un fungo.
? una patologia che pu¨° presentarsi in diverse forme, alcune anche piuttosto subdole e difficili da riconoscere: ecco perch¨¦ ¨¨ fondamentale conoscere meglio l’osteomielite.

L'osteomielite ¨¨ un'infiammazione dell'osso provocata da un agente infettivo, alimentata in genere da un batterio o, pi¨´ raramente, da un fungo. Questa condizione pu¨° colpire persone di tutte le et¨¤, dunque dall’infanzia fino all’et¨¤ adulta. Si verifica pi¨´ comunemente nelle ossa lunghe delle gambe (omero e femore e tibia) ed la colonna vertebrale.

La prima definizione di questa patologia, la cui segnalazione ¨¨ ormai remota, risale al 1844: fu il chirurgo francese Auguste Nelaton a indicarne le caratteristiche salienti. Dal momento che negli anni passati le terapie e i dispositivi disponibili non erano evoluti come quelli recenti, le osteomieliti si manifestavano con una certa capacit¨¤ di diffusione e non era facile trattarle con efficacia.
Restando ad oggi in certi casi aggressive localmente, le complicanze sistemiche (rischio per la vita) sono fortunatamente rare.

Osteomielite: cause e fattori di rischio

Le cause del suo sviluppo possono variare, ma di solito coinvolgono il modo in cui i microrganismi entrano nel corpo e colpiscono le ossa. Pur essendo una patologia infettiva ha carattere di localizzazione, per cui l’osteomielite non ¨¨ contagiosa.

Le modalit¨¤ di insorgenza possono essere tuttavia varie:
 
  • Infezioni dirette: l'osteomielite pu¨° svilupparsi quando un'infezione si diffonde direttamente al tessuto osseo attraverso ferite aperte, fratture esposte oppure operazioni chirurgiche, in particolare quando un dispositivo metallico viene saldato chirurgicamente all’osso coinvolto oppure se batteri o miceti infettano l’osso a cui ¨¨ stata fissata una protesi.
  • Circolazione sanguigna: un’infezione anche remota in un’altra parte del corpo pu¨° raggiungere l'osso attraverso il torrente ematico. In genere, in questo caso l’osteomielite interessa i bambini nelle estremit¨¤ di braccia e gambe, mentre negli anziani le vertebre (osteomielite vertebrale). Si tratta della forma pi¨´ comune nella popolazione in et¨¤ scolare. Questa tipologia di diffusione della patologia ¨¨ spesso legata al batterio Staphylococcus aureus, ma possono anche essere coinvolti il Mycobacterium tubercolosis o alcuni funghi. 
  • °ä´Ç²Ô³Ù¾±²µ³Ü¾±³Ù¨¤: infezioni in tessuti molli circostanti, danneggiati da tumori, radioterapia, traumi, oppure infezioni dei seni paranasali, ascessi dentali o infezioni cutanee profonde (piaghe da decubito o ulcere da piede diabetico), possono diffondersi ai tessuti ossei vicini anche in un tempo di alcune settimane.

? inoltre possibile individuare alcuni fattori di rischio per l’insorgere di osteomieliti:
 
  • Compromissione del sistema immunitario: individui con sistemi immunitari debilitati, come pazienti sottoposti a chemioterapia, persone con HIV, anemia falciforme, che si sottopongono a dialisi renale o che hanno subito trapianti, sono pi¨´ suscettibili allo sviluppo di infezioni e quindi di osteomielite.
  • Circolazione sanguigna compromessa: condizioni come l'aterosclerosi o il diabete possono compromettere la qualit¨¤ del flusso sanguigno, riducendo la capacit¨¤ dell’organismo di combattere le infezioni.
  • Procedure mediche invasive: interventi chirurgici ortopedici, protesi articolari o qualsiasi procedura che coinvolge la manipolazione delle ossa possono far aumentare il rischio.
  • Traumi: lesioni traumatiche, come fratture o ferite aperte, aumentano il rischio di infezioni ossee.
  • ·¡³Ù¨¤: sebbene l’osteomielite possa manifestarsi in ogni fascia d’et¨¤ ¨¨ pi¨´ facile che ci¨° avvenga nei pazienti pi¨´ piccoli o in et¨¤ avanzata.

? possibile classificare l’osteomielite in due principali tipologie, differenti per durata, gravit¨¤ e decorso. Entrambe necessitano di un trattamento mirato, che a sua volta pu¨° essere solo il risultato di una diagnosi tempestiva e dell’individuazione della causa all’origine.
 

Osteomielite acuta

L'osteomielite acuta ¨¨ caratterizzata da un'insorgenza rapida e improvvisa, nonch¨¦ da sintomi intensi che durano meno di 1 mese. Quando la sua diffusione ¨¨ dovuta alla circolazione sanguigna, essa pu¨° manifestarsi con febbre e dolore localizzato all’osso interessato.Con il passare dei giorni, l’area sovrastante pu¨° risultare arrossata, calda, dolorante e tumefatta, rendendo anche difficili i movimenti. Inoltre, possono presentarsi perdita di peso e stanchezza generale.

Se invece essa ¨¨ dovuta a un’infezione delle aree circostanti o dall’invasione diretta, ¨¨ possibile rilevare gonfiore e dolore della zona sopra l’osso coinvolto, mentre nel tessuto adiacente ¨¨ possibile la formazione di un ascesso. Se nello specifico l’infezione interessa la zona intorno a una protesi o a un arto, tale zona ¨¨ costantemente dolente.
 

Osteomielite cronica

Se la forma acuta non ¨¨ stata diagnosticata e quindi trattata con efficacia, ¨¨ possibile lo sviluppo di un'osteomielite cronica, batterica o meno, caratterizzata da un'evoluzione pi¨´ lenta e sintomi persistenti che possono durare anni. L’osteomielite cronica ¨¨ particolarmente tenace e difficile da risolvere, anche per la gradualit¨¤ del suo sviluppo.

I sintomi possono essere talvolta meno intensi rispetto all'osteomielite acuta, ma possono comunque causare gravi complicazioni a lungo termine. L'osteomielite cronica pu¨° portare a danni strutturali dell'osso: tipica di questa forma ¨¨ infatti la presenza di sequestri, frammenti necrotici di osso circondato da tessuti ancora vitali. Tale area di tessuto, colonizzata dai batteri, non risulta vascolarizzata: ci¨° la rende insensibile ad alcune tipologie di trattamento, in particolare quella antibiotica.

L’osteomielite cronica, anche in caso di asintomaticit¨¤, deve essere considerata sempre stabilizzata e non risolta, poich¨¦ i focolai possono riaccendersi anche a distanza di decenni, specialmente in caso di deficit immunitari.

Come si ¨¨ accennato, i sintomi dell'osteomielite possono variare in base alla gravit¨¤ dell'infezione e alla durata della sua presenza nel corpo.

Uno dei segnali pi¨´ comuni ¨¨ certamente il dolore persistente nella zona interessata. Questo dolore pu¨° essere acuto o sordo e peggiorare durante l'attivit¨¤ fisica o il movimento dell'arto colpito. La zona infetta pu¨° anche essere gonfia e sensibile al tatto. In alcuni casi, la pelle sopra l'area infetta pu¨° arrossarsi e diventare calda. Se l’infezione pu¨° effettivamente non dare febbre, anch’essa pu¨° talvolta essere un sintomo, soprattutto nei pazienti adulti anziani.

I bambini possono invece manifestare irritabilit¨¤, rifiuto di utilizzare l'arto interessato o cambiamenti nelle dinamiche del sonno. Possono inoltre presentarsi perdita di peso, affaticamento e un generale stato di malessere. Specifico dell’osteomielite vertebrale, pi¨´ frequente negli anziani, ¨¨ un mal di schiena costante, non alleviabile tramite riposo, calore o assunzione di farmaci.

Nel caso di osteomielite cronica, i sintomi possono comprendere dolore, infezioni ricorrenti dei tessuti molli e drenaggio di pus se dall’osso infetto alla cute si ¨¨ formata una fistola.
In presenza di questi sintomi, ¨¨ fondamentale consultare un medico per una diagnosi accurata e un trattamento tempestivo, poich¨¦ l'osteomielite pu¨° portare a complicazioni serie se non gestita adeguatamente.

La diagnosi dell'osteomielite richiede un approccio completo che coinvolge esami clinici, imaging ed esami di laboratorio. Durante la visita specialistica, il medico pu¨° sospettare la patologia su una combinazione di segni e sintomi clinici, come ad esempio un dolore persistente non spiegabile altrimenti, la limitazione della mobilit¨¤ o una stanchezza senza altre motivazioni plausibili. Altri dati molto importanti sono la storia clinica del paziente e in particolare precedenti di interventi chirurgici o traumi.

In seguito al sospetto di osteomielite, gli esami del sangue servono a valutare lo stato dell’infiammazione. Le indicazioni necessarie vengono da emocromo con formula (in particolare globuli bianchi e formula leucocitaria), proteina C reattiva (il cui livello aumenta in modo considerevole in caso di infiammazione) e VES (velocit¨¤ di eritrosedimentazione, ossia la velocit¨¤ con cui i globuli rossi si depositano sul fondo della provetta, aumentata in caso di infiammazione).

Importante per la diagnosi di osteomielite ¨¨ la radiografia, che consente di valutare eventuali cambiamenti o danni dovuti all’infiammazione, sebbene ci¨° avvenga in alcuni casi solo dopo 2-4 settimane dai primissimi sintomi.

Ulteriori esami, come la risonanza magnetica (RM) e la tomografia computerizzata (TC), sono fondamentali rispettivamente per confermare la presenza dell'osteomielite e pianificare l’eventuale operazione chirurgica pi¨´ adatta. La scintigrafia ossea pu¨° essere utilizzata per individuare le zone maggiormente colpite dall’attivit¨¤ infiammatoria, anche se non ¨¨ detto che essa distingua l’infezione da un’altra patologia.

Essenziali risultano l’indagine microbiologica e la biopsia con prelievo di tessuto (specialmente in sede di intervento chirurgico), per identificare la presenza di microrganismi e l'agente patogeno specifico. ? infatti indispensabile capire con esattezza quale sia il microrganismo responsabile dell'infezione.

Il decorso dell'osteomielite pu¨° variare in base a diversi fattori, tra cui la tempestivit¨¤ della diagnosi, il tipo di trattamento e la risposta individuale del paziente. Si guarisce dall’osteomielite? La risposta ¨¨ piuttosto positiva per ci¨° che concerne la forma acuta e sub-acuta: con la gestione pi¨´ opportuna, c’¨¨ un 90% di possibilit¨¤ di eradicare completamente un’osteomielite acuta, anche se talvolta in pi¨´ gradi.

Tuttavia, nei casi in cui l'infezione persiste o non viene gestita correttamente, l’osteomielite cronica tende a recidivare e possono verificarsi complicanze gravi, che possono anche portare all’amputazione dell’arto coinvolto. L’osteomielite pu¨° comportare conseguenze come:
 
  • Danneggiamento permanente dell'osso. La presenza di tessuto cicatriziale e la perdita di massa ossea possono influire sulla stabilit¨¤ strutturale e sulla funzione dell'osso colpito, che pu¨° quindi deformarsi o andare incontro a fratture patologiche.
  • Arresto del processo di crescita ossea nei bambini.
  • Formazione di ascessi: l'infezione pu¨° portare alla formazione raccolte di pus, che possono richiedere il drenaggio chirurgico per rimuovere il materiale infetto.
  • Limitazione della mobilit¨¤: se l'osteomielite coinvolge articolazioni o zone critiche per la mobilit¨¤, pu¨° verificarsi una limitazione significativa dei movimenti dell'arto interessato.
  • Diffusione ulteriore dell'Infezione: in casi gravi, l'osteomielite pu¨° diffondersi attraverso il flusso sanguigno o i tessuti circostanti, causando complicanze localizzate. 
  • Sepsi e shock settico: la diffusione dell'infezione pu¨° essere tale da portare il sistema immunitario a rispondere in modo drastico ed eccessivo, con il rilascio nel sangue di sostanze che scatenano un’infiammazione sistemica. Ci¨° significa che l’intero organismo potrebbe essere coinvolto, con possibili conseguenze estreme: formazione di coaguli, emorragie, interruzione della circolazione sanguigna verso organi lontani (con conseguente insufficienza d’organo) e diminuzione radicale della pressione sanguigna. Si tratta di un'emergenza medica potenzialmente letale, da trattare con la pi¨´ assoluta tempestivit¨¤. Se quindi si pu¨° dire che di osteomielite non si muore, ¨¨ per¨° altrettanto possibile affermare che trascurarne la presenza pu¨° indirettamente portare a conseguenze anche fatali.

La terapia necessaria ad affrontare l’osteomielite richiede un approccio multidisciplinare che pu¨° includere diverse modalit¨¤ di trattamento.

La terapia antibiotica ¨¨ una componente fondamentale nella gestione della patologia, soprattutto a seguito dell’indagine microbiologica e della biopsia che avranno consentito di identificare il microrganismo all’origine del processo infiammatorio. ? infatti assolutamente imprescindibile impostare un trattamento mirato (quando possibile), per non alimentare quel processo di antibiotico-resistenza che con il passare degli anni ha portato i batteri ad adattarsi e rendere quindi inutili gli antibiotici stessi.

Il trattamento antibiotico, somministrato per via endovenosa per raggiungere efficacemente il sito dell'infezione o in alcuni casi per via orale o intramuscolare, pu¨° estendersi per 4-8 settimane e talvolta anche per mesi, per garantire l'eradicazione totale dell'infezione. La terapia antibiotica risulta particolarmente efficace contro osteomieliti derivate dalla circolazione sanguigna.

La terapia antimicotica ¨¨ invece la pi¨´ indicata in caso di infezione da funghi e pu¨° essere somministrata per molti mesi.
Durante il trattamento, ¨¨ importante gestire i sintomi del paziente, in particolare il dolore. L'uso di analgesici e anti-infiammatori pu¨° essere parte integrante della terapia per migliorarne il livello di benessere.

Se l’infezione non ¨¨ stata precocemente rilevata o debitamente trattata, pu¨° rendersi necessario per combattere l’osteomielite un intervento chirurgico. Le procedure disponibili possono includere:
 
  • Debridement osseo o sequestrectomia: si rimuove l’eventuale sequestro individuato e si ripuliscono i tessuti molli adiacenti. ? associabile alla terapia antibiotica.
  • Drenaggio di ascessi, che possono essere evacuati chirurgicamente rimovendo il pus e ripulendo la zona infetta, per ridurre la pressione nell'area interessata.
  • Riparazione di difetti ossei: in caso di danni significativi, possono essere utilizzati innesti ossei o altri materiali per promuovere la guarigione e ripristinare la struttura nella sua interezza.
  • Rimozione di dispositivi medici: se l'osteomielite ¨¨ associata alla presenza di protesi articolari o viti, potrebbe essere necessaria la loro rimozione per eliminare il sito di infezione.
  • Asportazione del tratto osseo infetto e ricostruzione osseo mediante tecniche specifiche, come impianto dell’apparato di Ilizarov.

In seguito a terapia antibiotica e operazione chirurgica, ¨¨ possibile in alcuni casi impostare una terapia a lungo termine per prevenire recidive. In questa fase, ¨¨ indispensabile un confronto regolare con il proprio medico per monitorare la risposta al trattamento e affrontare eventuali complicanze.

Il trattamento dell'osteomielite ¨¨ un processo complesso che richiede un approccio integrato. In particolare, risulta risolutiva la collaborazione assidua e fertile tra medici specialisti: infettivologi, microbiologi, ortopedici, radiologi, ecc. ? possibile beneficiare di tale gestione multidisciplinare, nonch¨¦ delle tecnologie pi¨´ all’avanguardia, presso le strutture specializzate , che si distinguono per percorsi unici e mirati per ogni singolo paziente.
Le informazioni contenute nel Sito, seppur validate dai nostri medici, non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.

Le Strutture Sanitarie che accertano o curano questa patologia

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