Dal momento che per la fibromialgia
non sono ancora note cause certe, non esiste un modo per fare prevenzione. ? anzi altamente probabile che le cause della fibromialgia possano essere
molteplici, cosa che aumenta la difficoltà di prevenire il disturbo. Secondo alcuni studi, i dolori da fibromialgia sembrano dovuti a uno squilibrio neuro-chimico all’interno del cervello, originato da una stimolazione nervosa reiterata. Tale condizione provoca un eccezionale aumento dei livelli di neurotrasmettitori, che hanno il compito di mettere in comunicazione i nervi e le cellule del cervello.
Il risultato di questa anomalia è un’interpretazione scorretta degli stimoli dolorosi, che per di più si intensifica nel tempo: i recettori sviluppano una sensibilità sempre maggiore al dolore e rispondono in maniera eccessiva. Dalle ultime ricerche emerge inoltre che la situazione cerebrale dei soggetti affetti da fibromialgia è infatti differente rispetto a quella dei soggetti sani, sia da un punto di vista strutturale, sia nella funzionalità. Non è però ancora noto se tale differenza possa essere identificata come causa o piuttosto come effetto della fibromialgia.
Ma chi rischia maggiormente di sviluppare la patologia? Sicuramente
le donne, come si è visto dai dati, soprattutto quelle accomunate da queste caratteristiche: vita familiare complicata, lavoro poco appagante o molto monotono, cultura medio-bassa, patologie reumatiche già presenti. Questo perché la fibromialgia viene spesso associata a
problematiche della sfera fisica e di quella psichica. In quanto patologia poco lineare, la fibromialgia è stata spesso considerata una “malattia immaginaria”, a svantaggio del paziente: in presenza di alcuni sintomi, anche soltanto ricevere feedback sminuenti da parte delle persone più vicine può facilitare l’avanzare della patologia.
? probabile che influiscano anomalie dei recettori di serotonina e dopamina, originati da una
predisposizione genetica: questo comporterebbe una
sensibilità molto maggiore al dolore. Alcuni
traumi o un’
operazione chirurgica possono concorrere al manifestarsi della patologia. Anche alcuni disturbi al sistema endocrino, e in particolare all’asse ipotalamo-ipofisi-surrene possono essere legati alla fibromialgia. Inoltre, patologie come
depressione, ansia, disturbo post-traumatico da stress e somatizzazione possono aver parte in causa nello sviluppo della fibromialgia.
Si può quindi ritenere la fibromialgia grave? Da un punto di vista fisico si distingue da altre patologie reumatiche, in quanto
non genera alcun danno o alterazione visibile al corpo, né tantomeno agli organi interni. Quindi non si può considerare la fibromialgia una patologia degenerativa ed essa non compromette la durata della vita.
Ne compromette invece la qualità. E la guarigione stessa non è un evento molto comune.