Tiberia Hospital / 25 luglio 2024

Psoriasi cronica a placche: come tenerla sotto controllo

irritazione pelle
La psoriasi è una patologia cronica recidivante che si manifesta sulla pelle con la comparsa di una desquamazione e a livello articolare colpendo soprattutto mani, piedi, tendine di Achille e colonna: nello specifico, quando ad essere copite sono le articolazioni si parla di artrite psoriasica.

Si conta che nel mondo siano circa 60 milioni le persone colpite da psoriasi e in Italia l’incidenza è del 2-4% sulla popolazione totale.

L’epidermide colpita da psoriasi cresce in modo anomalo: in particolare sono i cheratinociti a crescere in modo disomogeneo provocando la formazione di placche in rilievo, di colore rosso acceso con squame di colore biancastro. Si manifesta soprattutto su zone del corpo quali gomiti, ginocchia, cuoio capelluto fino a interessare anche le unghie. Le desquamazioni sono accompagnate da prurito e infiammazione per cui all’impatto estetico si aggiungono il fastidio e il dolore.

La cantante Cindy Lauper, icona del pop, convive con la psoriasi a placche da oltre 10 anni: solo dopo anni ha intrapreso un percorso di diagnosi e cura completo prendendo consapevolezza della cronicità della patologia. Questo l’ha portata a impegnarsi in prima persona perché chi ne soffre possa affrontare con serenità e con cognizione la patologia con cui deve convivere.

Da cosa può essere scatenata la psoriasi?

“La psoriasi è una patologia che ha una sua base genetica, è cronica e come tale non è possibile guarirne in modo definitivo – spiega la Dermatologa dottoressa Magda D’Agostino di Tiberia Hospital di Roma – ma ci sono diverse terapie che permettono di contenerne le conseguenze e di risolvere i fastidi.”

Insieme alla predisposizione genetica ci sono altri fattori che incidono sul manifestarsi della psoriasi, come le infezioni da streptococco alla gola, le infezioni a denti o urinarie.
Va tenuto presente che siamo di fronte ad una patologia autoimmune: forti stress, traumi e paure possono favorirne l’evoluzione, provocando una forte reazione del sistema immunitario che risponde in modo errato.

Psoriasi e patologie correlate: come tenerle sotto controllo?

Trattare la psoriasi non vuol dire trattare solo i problemi estetici che spesso sono solo la manifestazione cutanea, ma vuol dire trattare l’infiammazione nella sua complessità e tutti i suoi aspetti invalidanti.
Chi soffre di psoriasi, presenta almeno nel 20% dei casi altre patologie infiammatorie come dolori articolari, artrite, fegato grasso ed è più alta anche la predisposizione a patologie come l’infarto del miocardio in età giovanile.

Nelle forme meno gravi, il trattamento è farmacologico con creme a base di cortisone e derivati della vitamina D oppure si può ricorrere alla fototerapia presso centri ospedalieri dotati di lampade medicali che hanno effetto antinfiammatorio sulla pelle e riducono le conseguenze cutanee.
Anche l’esposizione al sole e i trattamenti termali possono essere efficaci perché il sole ha un effetto antinfiammatorio mentre le acque disciolgono le cosiddette squame fino a raggiungere la remissione della patologia.

Nelle forme più gravi e quando si presentano complicazioni articolari può essere necessario ricorrere alle terapie sistemiche basate su metrotrexate, ciclosporina o acitretina per le forme con pustole.
La scelta dei farmaci dipende dalle caratteristiche specifiche del paziente e dalle manifestazioni o patologie correlate. Negli ultimi vent’anni si sono impiegati ad esempio anche farmaci biologici molto selettivi che bloccano la psoriasi dove nasce l’infiammazione.

Si arriva al risultato che la psoriasi non è più visibile e il paziente può assumere i medicinali ogni quindici giorni o addirittura una volta ogni tre mesi: in questo modo, non avendo una somministrazione quotidiana, il paziente vive la patologia in maniera più serena, meno impattante e gli effetti collaterali sono limitati ad affezioni di lieve entità.

C’è una relazione tra obesità, alimentazione e psoriasi?

"Si parla di una correlazione tra la sindrome metabolica e psoriasi - conclude la dottoressa - chi soffre di psoriasi spesso è obeso, iperteso, con glicemia e trigliceridi alti. In particolare, è il grasso addominale a fungere per così dire da riserva infiammatoria.
Gli studi che approfondiscono la relazione tra alimentazione e psoriasi evidenziano che la dieta mediterranea può proteggere maggiormente chi è predisposto a sviluppare la patologia. Sono quindi fondamentali un buon consumo di frutta, verdura, legumi e cereali integrali e ridotto consumo di carne e di cibo raffinato."
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Revisione medica a cura di: Dott.ssa Magda D'Agostino

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