I fattori di rischio per la sindrome metabolica sono anche elementi di preoccupazione per lo sviluppo di
patologie del sistema cardiocircolatorio. Essi possono essere identificati sia come fattori di rischio per la sindrome metabolica, sia come segni della sua presenza, una volta che sono stati superati determinati limiti che vedremo in seguito:
- Sindrome metabolica e ´Ç²ú±ð²õ¾±³Ù¨¤ sono da considerare inscindibili: un eccesso di grasso corporeo, in particolare nella zona dell’addome, e un girovita troppo ampio sono campanelli d’allarme.
- I Iivelli di glicemia a digiuno risultano troppo alti. Ecco perch¨¦ c’¨¨ un legame molto stretto fra sindrome metabolica e diabete di tipo 2: chi ¨¨ affetto da diabete, ha sofferto di diabete gestazionale o ha parenti prossimi che ne soffrono ¨¨ pi¨´ predisposto allo sviluppo di uno scompenso metabolico
- I trigliceridi nel sangue risultano eccessivi.
- Sono invece bassi i livelli di colesterolo HDL.
- La pressione arteriosa ¨¨ troppo alta.
Secondo alcuni studi ancora in corso, alla base della sindrome metabolica e delle cause correlate potrebbe esservi un’origine comune: l’
insulino-resistenza, che implica
l’incapacit¨¤ dell’organismo di usare l’insulina nella modalit¨¤ corretta.
L’insulina ¨¨ legata ai livelli di glicemia, poich¨¦ questo ormone serve ad agevolare la conversione dello zucchero in energia per il corpo. In condizioni normali, il sangue porta il glucosio necessario ai tessuti e qui l’insulina ne favorisce l’entrata all’interno delle cellule.
Se l’organismo ¨¨ affetto da insulino-resistenza, il processo non avviene correttamente: le cellule non reagiscono come dovrebbero, il glucosio resta in quantit¨¤ eccessive nel sangue e l’organismo risponde producendo ancora pi¨´ insulina, che a sua volta si trova nel sangue a livelli troppi alti.
Una quantit¨¤ elevata di insulina va a influire anche sui
livelli dei trigliceridi e di altri grassi, che aumentano a loro volta, e sulla pressione arteriosa, poich¨¦ ostacola il corretto funzionamento dei reni. Questi hanno infatti il ruolo di gestire la pressione grazie agli ormoni renina-angiotensina. Non ¨¨ ancora del tutto chiaro quali fattori siano all’origine della stessa insulino-resistenza: l’ipotesi pi¨´ accreditata vede all’origine una
predisposizione genetica, ereditata dunque dai genitori.
Sono anche da tenere in considerazione
±ô&°ù²õ±ç³Ü´Ç;±ð³Ù¨¤, poich¨¦ con il trascorrere del tempo aumenta il rischio e uno
stile di vita scorretto, con una dieta disequilibrata e poca o nulla attivit¨¤ fisica. ¨´
Secondo alcuni studi, c’¨¨ da considerare anche
l’etnia: la sindrome metabolica ¨¨ maggiormente diffusa nelle
popolazioni ispaniche e asiatiche.
Infine, ¨¨ stata osservata una relazione fra disfunzione metabolica,
steatosi epatica (il cosiddetto “fegato grasso”, caratterizzato dall’accumulo patologico di lipidi nell’organo) e
sindrome delle apnee ostruttive del sonno, mentre in modo specifico per le pazienti di sesso femminile un ulteriore fattore di rischio pu¨° essere la
sindrome dell’ovaio policistico.
Dal momento che, soprattutto nel mondo occidentale, l’´Ç²ú±ð²õ¾±³Ù¨¤ ¨¨ sempre pi¨´ diffusa, la sdr metabolica segue il medesimo corso. Si ipotizza perfino che nel prossimo futuro
essa potrebbe diventare il fattore di rischio primario per lo sviluppo di patologie del sistema cardiocircolatorio, superando il fumo. Gi¨¤ attualmente, chi ne soffre presenta un rischio due volte maggiore di sviluppare tali patologie, fino a
ictus e
infarto. Rischio che aumenta fino a cinque volte per quanto riguarda invece lo sviluppo del diabete.