La protesi al ginocchio è una soluzione chirurgica indicata in casi di dolore e ridotta funzionalità articolare causati da problematiche come le patologie degenerative, in particolar modo dall’
artrosi.
Come scegliere la tipologia di protesi più indicata per ogni paziente e quali sono i vantaggi? Lo abbiamo chiesto al
dott. Gioachino Lo Bianco, responsabile dell’U.O. di
Ortopedia e Traumatologia di
Villa Lucia Hospital, a Conversano.
Quando è indicato l’intervento di protesi al ginocchio
La protesi al ginocchio viene generalmente proposta al paziente quando la funzionalità dell’articolazione è compromessa dalla patologia tanto da provocare dolori, anche a riposo, che non rispondono al trattamento con farmaci antidolorifici; quando anche i piccoli gesti quotidiani diventano impossibili, riducendo notevolmente la qualità della vita.
A causare questo tipo di sintomatologia sono soprattutto patologie degenerative come la gonartrosi (artrosi del ginocchio), e in particolare:
- l’artrosi cronica senile;
- l’artrosi derivata da artrite reumatoide (patologia infiammatoria su base autoimmune);
- l’artrosi post-traumatica (esito di fratture);
- l’osteonecrosi (causata da un insufficiente apporto di sangue all'osso e la conseguente necrosi del tessuto osseo).
L’artrosi è una patologia cronica e progressiva che provoca il deterioramento delle cartilagini (il tessuto connettivo che protegge, collega e sostiene l'articolazione) e di conseguenza infiammazione, dolore, limitazione funzionale e deformità dell’osso. Sebbene sia nella maggior parte dei casi legata all’invecchiamento, facendo la sua comparsa dopo i 60 anni, può essere anche conseguenza di traumi articolari (fratture, lussazioni, distorsioni), a malattie congenite o acquisite dell’osso, ad alterazioni del metabolismo o dello sviluppo.
Le tipologie di protesi al ginocchio
L’intervento di protesi al ginocchio viene concordato con il chirurgo ortopedico tenendo conto delle esigenze del paziente. I principali vantaggi della protesi sono:
- riduzione del dolore;
- miglioramento della funzionalità articolare;
- diminuzione dell’infiammazione;
- miglioramento della qualità della vita.
Dopo un’attenta valutazione, basata su
esame obiettivo e risultati di indagini diagnostiche tra cui radiografia, eventuale risonanza magnetica, studio dei tessuti molli, lo specialista individua la soluzione più adatta.
L'intervento di impianto di protesi è oggi nella maggior parte dei casi
mininvasivo, consentendo un recupero rapido e meno doloroso per il paziente.
Le principali tipologie di protesi sono:
- protesi totale del ginocchio: la cartilagine deteriorata e le aree all’estremità di femore e tibia vengono sostituite da parti metalliche cementate all’osso, mentre un inserto di materiale plastico crea tra le componenti una superficie di scorrimento.
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- protesi monocompartimentale del ginocchio (miniprotesi): in questo caso vengono sostituite le componenti di un solo compartimento, mediale o laterale, senza coinvolgere i legamenti del ginocchio.
Chirurgia robotica mininvasiva
A Villa Lucia Hospital di Conversano è presente il
sistema robotico Navio per la chirurgia protesica del ginocchio, impiegato in particolare negli
interventi di primo impianto di protesi del ginocchio totale o monocompartimentale.
Il robot non sostituisce la mano del chirurgo, ma ne supporta l’esperienza, permettendo un’accurata pianificazione e personalizzazione dell’intervento sull’anatomia e sulla funzionalità specifica dell’articolazione del paziente.
Utilizzando dei sensori, posizionati intra-operatoriamente su femore e tibia, è possibile ricostruire un modello in 3D delle superfici articolari su cui si basa l’intervento in sala operatoria del “manipolo robotico” computer-assistito guidato dal chirurgo.
I vantaggi della chirurgia robotica per il paziente sono:
- precisione ancora maggiore nel posizionamento della protesi;
- minore esposizione a radiazioni durante l’intervento, in quanto con tecniche chirurgiche tradizionali si rende necessario l’utilizzo di TC o risonanza;
- riduzione del dolore post intervento e di conseguenza di prescrizione di farmaci antidolorifici;
- minori tempi di degenza (il paziente in media è in piedi a un giorno dall’intervento e viene dimesso entro 48/72 ore);
- recupero più rapido e completo del movimento naturale dell’articolazione con miglioramento della propriocezione (si ovvia alla fastidiosa sensazione di “corpo estraneo” nel ginocchio).