Diabete e Covid-19: come gestire l'infezione

Diabete e Covid-19: come gestire l'infezione
La presenza di diabete di tipo I o II aumenta il rischio di sviluppare una forma severa di infezione da Covid-19:  

Il dottor Marco Comaschi specialista in Endocrinologia, Diabetologia e Malattie del Metabolismo in ICLAS di Rapallo (Genova), approfondisce qual è il legame tra Covid-19 e diabete e ci fornisce alcuni consigli pratici per la gestione di un paziente diabetico che contragga il virus.

Cosa sappiamo ad oggi sul legame tra Covid-19 e diabete?
Il dato più certo e che è stato confermato da diversi studi scientifici, italiani e internazionali, è che i pazienti diabetici hanno un rischio maggiore di sviluppare forme severe di Covid-19. Sembrerebbe esistere anche una specifica teoria “metabolica” che spiega questa maggiore gravità: infatti la presenza di iperglicemia o comunque di glicemia mal controllata aumenta la produzione di lattati circolanti, con conseguente aumento della LDH (Lattico Deidrogenasi). Si crea quindi una condizione aggiuntiva di stress acidosico e incremento delle catecolamine con innesco della cosiddetta tempesta citochinica, responsabile della vasculite trombotica polmonare e renale. 

La casistica sui pazienti sopravvissuti, comunque, conferma che i diabetici tendono ad avere un decorso più grave della patologia, soprattutto per la compromissione dei polmoni. La comparsa della polmonite interstiziale, che provoca frequentemente il ricovero in terapie intensiva, è più frequente con il diabete o con livelli di iperglicemia molto elevati.

Sia con il diabete sia con il Covid-19 aumenta anche il rischio di processi infiammatori: è un ulteriore punto in comune?
L’infiammazione cronica a carico di vari tessuti e distretti dell’organismo è uno degli aspetti più ostici del diabete. Questo stato infiammatorio continuo espone più facilmente i pazienti a patologie cardiocircolatorie, eventi ischemici ecc.
Il diabete, quindi, predispone il corpo a mettere in atto processi infiammatori importanti.
Per quanto concerne il Covid-19, invece, si è visto che una delle complicanze che ha ripercussioni più severe non è tanto l’infezione in sé, quanto la reazione immunitaria che provoca. Questa si manifesta con una cosiddetta tempesta citochinica che provoca un forte stato infiammatorio acuto, ad esempio, nei vasi sanguigni.
L’infiammazione dei vasi sanguigni (vasculite), sia essa provocata dal diabete, o da Covid-19, o di qualsiasi altra natura, espone a rischi importanti: insufficienza renale, trombosi, ostruzioni o limitazioni del flusso sanguigno agli arti o agli organi vitali.
La sovrapposizione tra l’infiammazione cronica da diabete e quella acuta da Covid-19 è certamente una situazione di rischio elevato.

Cosa fare se un paziente diabetico contrae il Covid-19?
Innanzi tutto, valgono le indicazioni igieniche e comportamentali ormai note, come per il resto della popolazione.
Per quanto concerne i trattamenti, bisogna ricordare che tenere sotto controllo la glicemia, con un trattamento insulinico ottimizzato ad iniezioni multiple (o, in casi molto severi in terapia intensiva, con infusione insulinica endovenosa a mezzo di pompe infusionali) aiuta a regolare i processi infiammatori. Non è invece indicato mantenere le terapie orali ipoglicemizzanti. 
Gli steroidi derivati del cortisone, in particolare il desametasone, hanno dimostrato un’efficacia positiva nella terapia del COVID 19 ed in particolare nella SARS 2, quindi, pur avendo un effetto iperglicemizzante, debbono essere usati anche nei pazienti diabetici, adattando le dosi insuliniche al fine di ottenere comunque il controllo della glicemia. Nelle forme più lievi, destinate alle cure domiciliari, spesso la usuale terapia antidiabetica può essere sufficiente a mantenere il controllo del metabolismo glucidico, ma se esiste una condizione infiammatoria con febbre, può essere necessario inserire anche piccole dosi insuliniche al momento dei pasti. 
Occorre perciò ricorrere a piani terapeutici il più personalizzati possibile.
In generale, le persone con diabete dovrebbero stare particolarmente attente a prevenire il contagio e sottoporsi il prima possibile alla terapia vaccinale. 
Per informazioni e prenotazioni contatta ICLAS
Revisione medica a cura di: Dott. Marco Comaschi

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