Holter cardiaco

L’Holter cardiaco misura l’attività elettrica del cuore in un arco temporale definito, rilevando aritmie e alterazioni non visibili con un ECG standard.

Quando una persona percepisce determinati sintomi legati all’attività cardiaca, è possibile che il medico richieda un’indagine di approfondimento con Holter cardiaco, o elettrocardiogramma dinamico secondo Holter.

Per chiarire per quali motivi si ricorre a un elettrocardiogramma dinamico, è bene ricordare com’è fatto il cuore e quali sono le sue attività fondamentali.

Posizionato al centro del torace, il cuore è un organo cavo, che pesa circa 300 grammi. ? composto da 4 camere cardiache, ovvero 2 atri e 2 ventricoli, ed è diviso in parte destra e sinistra da una parete denominata setto.

Il cuore è protetto dalla membrana del pericardio e consta di tre strati: quello più esterno è detto epicardio, quello medio miocardio e quello interno endocardio. Il cuore ha un ruolo essenziale per la vita umana: pompare sangue ossigenato e ricco di sostanze nutritive per inviarlo a tutti i tessuti e agli organi dell’organismo. Il cuore riesce a pomparne ben 700 litri nell’arco di 24 ore, ovvero 5 litri al minuto.

Le camere del cuore non vengono attraversate dal sangue con una direzione casuale, al contrario. E tale percorso viene regolato da 4 valvole: il sangue fluisce dagli atri ai ventricoli per mezzo della valvola tricuspide a destra e mitrale a sinistra, mentre va dai ventricoli all’arteria polmonare e all’aorta attraverso la valvola polmonare a destra e quella aortica a sinistra.

Nel nodo senoatriale partono gli impulsi elettrici creati dalle cellule pacemaker: tali impulsi sono quelli che permettono la contrazione di atri e ventricoli. In media, il battito del cuore è di 60- 90 volte al minuto, ma aumenta in proporzione alla maggiore richiesta di ossigeno da parte dell’organismo, in risposta a determinati stimoli (attività fisica più o meno intensa, stress emotivo, ecc.).

Il ritmo cardiaco può però variare e presentare alterazioni anche per cause da tenere sotto stretto controllo, come cardiopatie o invecchiamento del miocardio.

Che cos’è un Holter cardiaco

L’analisi del battito cardiaco è un’attività dalla lunga storia e conosce un momento particolarmente importante nel 1901, quando Willem Einthoven inventa il primo elettrocardiografo di uso clinico: il galvanometro a corda. La storia prosegue con lo strumento comunemente noto come Holter cardiaco, o elettrocardiogramma dinamico secondo Holter.

Questo esame prende il nome dal dottor Norman J. Holter, che con la sua équipe studiò e mise a punto il dispositivo. Dagli anni ’60 in poi, si introducono ulteriori miglioramenti allo strumento, in un’evoluzione che, dalle dimensioni di una valigetta, porta al dispositivo che abbiamo a disposizione oggi, più o meno della grandezza di un cellulare. L’Holter misura l’attività elettrica del cuore in un arco temporale ben preciso, così da consentire l’analisi più approfondita.

Un elemento particolarmente importante dell’ECG dinamico secondo Holter è la sua natura non invasiva, che consente al paziente di conservare un buon livello di comfort e allo stesso tempo permette di ottenere dati estremamente rilevanti. Proprio dall’obiettivo di indagine dell’Holter cardiaco dipende anche quanto dura l’esame, anche se vi è un periodo temporale più comune.

A cosa serve e come funziona un Holter cardiaco

In genere, il tempo tradizionale per la registrazione con l’Holter consta infatti di 24 ore, ma l’evoluzione tecnologica ha consentito di andare oltre questo tipo di approccio. Ma prima di tutto, a cosa serve l’Holter cardiaco e perché è necessario applicarlo per diverse ore?

La visita cardiologica viene prescritta al paziente in caso di sintomi come dolore al torace, vertigini, affanno, palpitazioni. Durante questa visita, è possibile che si ricorra a un ECG Holter quando si sospettano patologie o disturbi come:
  • Aritmie cardiache, che possono essere di varia natura: dalle bradicardie, in cui la frequenza del battito è irregolare o inferiore allo standard, alle tachicardie in cui è invece superiore, di solito compresa tra i 60 e 100 battiti al minuto. L’aritmia può nascondere la presenza di patologie progressive come la fibrillazione atriale, che può danneggiare nel tempo la capacità del cuore di operare come pompa.

  • Ischemia, o cardiopatia ischemica. Il restringimento delle coronarie, dovuto spesso allo sviluppo di placche al loro interno, non consente più al sangue di fluire correttamente verso il miocardio. Nei casi più gravi, in particolare con ischemia miocardica acuta, la mancanza di sostanze nutrienti e ossigeno può portare alla necrosi delle cellule e quindi a un infarto miocardico. La principale difficoltà di gestione di questa condizione potenzialmente molto grave è la sua natura talvolta silente e asintomatica, che non si manifesta quindi attraverso il tipico sintomo dell’angina pectoris.

In particolare, l’elettrocardiogramma dinamico consente proprio di identificare aritmie o alterazioni discontinue, la cui presenza è quindi irregolare e non prevedibile, e che non sarebbero individuabili tramite ECG a riposo o sotto sforzo.

Oltre a sciogliere dubbi circa la presenza dei disturbi precedentemente elencati, l’ECG secondo Holter consente anche di analizzare il sistema cardiaco degli sportivi e delle persone che hanno bisogno di referti per motivi professionali, legali o assicurativi.

Anche il controllo di un eventuale pacemaker o di una terapia farmacologica può beneficiare dell’esecuzione di un Holter cardiaco. Al paziente non si richiede alcuna preparazione particolare, se non per prudenza il portare con sé eventuali risultati di esami precedenti.

Quando si parla di Holter cardiaco, ci si chiede come si applica e se l’operazione sia fastidiosa: né dolori né particolari disagi sono avvertiti durante l’applicazione, che è estremamente semplice. Il medico o l’infermiere dispone dai 6 agli 8 elettrodi in punti precisi del torace del paziente, di solito nella sua area anteriore sinistra: in questo modo, si ricevono voltaggi più alti dall’ECG Holter.

In seguito, gli elettrodi vengono fissati con l’ausilio di appositi cerotti, in modo da evitare che si stacchino. Gli elettrodi sono collegati tramite cavi a un dispositivo di registrazione, dentro il quale vengono inserite le batterie. All’avvio, inizia la registrazione vera e propria e compare di conseguenza la traccia elettrocardiografica sul display dell’apparecchio.

Questo viene protetto da una custodia e fissato al torace tramite una tracolla o una cintura. In alcuni casi, per renderlo ancora più stabile e proteggere gli elettrodi, si fa indossare al paziente un’apposita canotta aderente a rete.

Prima della procedura, è comunque necessario che il paziente comunichi al medico eventuali allergie, in quanto in alcuni rari casi potrebbe emergere un’intolleranza all'elettrodo o ai cerotti. Inoltre, può rendersi necessaria la rasatura del torace, in modo da permettere agli elettrodi di aderire perfettamente alla pelle.

Una volta applicato, l’Holter cardiaco come funziona?
Durante il tempo prestabilito, registra gli impulsi elettrici del cuore durante le attività quotidiane standard del paziente, comprese quelle che mettono brevemente il cuore sotto sforzo: anche semplicemente salire le scale, correre, ecc.

Durante tutta la durata dell’esame, il paziente dovrà annotare orari e particolari di pasti, riposo ed eventuali attività insolite, compresi sforzi particolari: potrà farlo su un apposito diario che riceverà il giorno stesso dell’applicazione dell’Holter dinamico.

Oltre alle suddette attività, dovrà anche segnalare eventuali sintomi in relazione. Una volta trascorso l’arco temporale ritenuto necessario dal medico, il paziente torna presso la struttura per far rimuovere il dispositivo e tutti i componenti. Il referto verrà in seguito esaminato dal cardiologo.

L’ECG Holter può essere applicato per 24 ore, ma anche 48 o 72, fino ad arrivare a un Holter cardiaco mantenuto per 7 giorni.

Holter cardiaco: cosa non fare

La prima tentazione del paziente è in genere quella di praticare attività differenti dal solito: è comprensibile, in quanto ci si sente “sotto esame” e quindi più cauti. Ma non è necessario, al contrario: può essere controproducente per il successo dell’esame.

Cambiare attività quotidiane rispetto a quelle solite potrebbe infatti impedire di individuare alcune specifiche cause all’origine di determinati sintomi e generare quindi risultati “falsati”. Con un Holter per il cuore non si deve fare la doccia, né lavare il torace e in generale si deve fare in modo di non bagnare registratore ed elettrodi: l’azione dell’acqua può infatti essere dannosa per il dispositivo e per la registrazione dei dati.

Per assicurare il buon risultato di un Holter cardiaco, gli elettrodi non devono essere staccati: quindi attenzione a non toccarli, urtarli o spostarli per errore. Inoltre, sempre per garantire la corretta applicazione di tutti i suoi componenti, non bisogna indulgere in attività che comportano una sudorazione eccessiva.

Molte sono le domande che sorgono nel paziente che deve sottoporsi a elettrocardiogramma dinamico di Holter. Ecco alcune delle più comuni:
  • Holter cardiaco: come vestirsi? Per la migliore applicazione possibile del dispositivo, è bene vestirsi con abiti comodi e non aderenti: in questo modo, sia l’apparecchio che gli elettrodi potranno restare nascosti e sarà più facile mantenere gli elettrodi in posizione.
  • Holter cardiaco e reggiseno: che fare? Prima di tutto, dato che gli elettrodi devono restare costantemente aderenti e in posizione, è opportuno che prima della loro applicazione la pelle sia pulita, priva di creme o altri prodotti idratanti e depilata. Per quanto riguarda in modo specifico le donne, il reggiseno non deve essere dotato di ferretto metallico.
  • Holter cardiaco: cosa fare se si stacca un elettrodo? Anche se è opportuno impegnarsi per evitare questa eventualità, non si tratta di qualcosa di allarmante. Non è detto infatti che la qualità della registrazione ne risulti per forza alterata. Se possibile, il paziente deve quindi riapplicarlo nella posizione dove si trovava precedentemente, o quantomeno il più vicino possibile: il segno lasciato sulla pelle dovrebbe aiutare in tal senso.
  • Holter cardiaco: come dormire? ? bene che il paziente dorma in posizione supina, quindi sulla schiena, oppure sul fianco destro.
  • La batteria del registratore può staccarsi? L’eventualità, per quanto rara, è possibile: è quindi indicato non manipolare eccessivamente il dispositivo. In ogni caso, se accadesse, non reinserire la batteria all’interno: comporterebbe il reset dell’apparecchio e la conseguente cancellazione dei dati registrati fino a quel momento.
  • Durante un Holter cardiaco si deve sospendere un’eventuale terapia farmacologica? Non è detto: tutto dipende dal responso del cardiologo di riferimento. In genere, non avviene la sospensione proprio per verificare in sede d’esame l’efficacia del trattamento in corso.
  • Si possono utilizzare come sempre smartphone, pc, ecc.? Assolutamente sì, l’utilizzo di questi dispositivi non inficia minimamente la registrazione dell’Holter cardiaco, né viceversa.

Come si è accennato, l’evoluzione della tecnologia e delle competenze degli specialisti ha portato a notevoli cambiamenti anche per l’esame dell’Holter. ? disponibile oggi un apparecchio di ultima generazione, le cui dimensioni sono ulteriormente ridotte rispetto a quello ormai standard: risulta poco più grande di un cerotto (5 centimetri quadri all’incirca) ed è possibile applicarlo senza cavi direttamente sulla pelle del paziente, che non dovrà portare con sé l’apparecchio tramite la classica tracolla o cintura.

Il comfort è quindi decisamente superiore, anche perché permette di non percepire più l’eventuale disagio di un’eccessiva visibilità sotto gli indumenti, a volte anche per un’intera settimana. A proposito di giorni, l’arco di tempo in cui questo Holter cardiaco può misurare l’attività del cuore spazia da 24 ore a 7 giorni, dando anche la possibilità di scegliere ulteriori opzioni intermedie come 48 e 72 ore.

Questa caratteristica è particolarmente utile quando si vogliono indagare aritmie o alterazioni ritmiche discontinue. Il modulo elettronico è associato a 4 elettrodi che hanno un grande vantaggio: è possibile rimuoverli e cambiarli. Se ad esempio l’elettrocardiogramma dinamico deve durare per diversi giorni, il paziente può toglierli e farsi la doccia, per poi applicare gli elettrodi di ricambio. Il dispositivo offre anche benefici notevoli dal punto di vista diagnostico. La traccia elettrocardiografica ottenuta risulta infatti notevolmente chiara, grazie all’aderenza dello strumento al corpo del paziente e al minore impatto dei movimenti sulla raccolta dei dati.

? inoltre in grado di registrare su tre canali: captando frequenze diverse, è possibile ottenere più dati diversificati, così da procedere a un’analisi integrale dell’attività elettrica del cuore. Una volta rimosso l’Holter cardiaco, un software elabora i dati ricevuti che possono essere subito visualizzati online dallo specialista: anche i tempi di diagnosi si fanno più brevi.

Per beneficiare di tali strumenti innovativi e ottenere dunque diagnosi puntuali, è bene rivolgersi a strutture specializzate, dove l’avanzamento tecnologico e quello delle competenze vanno sempre di pari passo.

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