Villa Serena / 18 luglio 2022

Tumore al seno: screening personalizzati e chirurgia sempre pi¨´ mininvasiva e conservativa

Tumore al seno: screening personalizzati e chirurgia sempre pi¨´ mininvasiva e conservativa
A Villa Serena casa di cura privata polispecialistica di Genova ¨¨ attiva un’¨¦quipe multidisciplinare che segue le pazienti in un percorso completo di prevenzione, diagnosi e trattamento del tumore al seno.

Nel Breast Center o Centro di Senologia operano in collaborazione varie figure:
  • il Radiologo senologo che con insieme ai tecnici radiologi si occupa della Diagnostica per immagini (Mammografia ed Ecografia, biospia con agoaspirazione a guida ecografica o radiologica)
  • l’Anatomo-patologo che segue la diagnosi istologica del materiale bioptico
  • il Chirurgo che interviene ove vi sia indicazione all’asportazione chirurgica della eventuale neoplasia
  • l’Oncologo che si occupa della chemioterapia, in alternativa o a complemento della terapia chirurgica 
  • lo Psiconcologo che fornisce il necessario supporto psicologico alla paziente affetta da neoplasia (e se necessario ai suoi familiari) per aiutarla ad affrontare la malattia in tutte le sue fasi
  • il Chirurgo plastico che provvede alla ricostruzione della mammella in caso di interventi demolitivi in modo che le conseguenze dell’intervento siano ridotte al minimo dal punto di vista funzionale e anche estetico.

Screening personalizzati ed esami per la diagnosi precoce

Lo screening per le neoplasie della mammella ha lo scopo di individuare le donne che hanno maggiori probabilit¨¤ di esserne affette; queste possono essere cos¨¬ sottopost e a idonee indagini diagnostiche. In caso di conferma della diagnosi  di neoplasia ¨¨  possibile intervenire precocemente. Grazie alla loro precocit¨¤ gli interventi sono di solito efficaci (o addirittura preventivi).
 
Il concetto di screening personalizzato si basa sulla valutazione delle caratteristiche individuali. Vengono tenuti in considerazione: 
  • ±ô&°ù²õ±ç³Ü´Ç;±ð³Ù¨¤, perch¨¦ in linea generale ¨¨ dopo i 50 anni che il rischio di tumore pu¨° aumentare;
  • la familiarit¨¤, dato che il rischio della patologia ¨¨ maggiore quando sono presenti casi di tumore al seno o all’ovaio in altre componenti della famiglia, a volte con mutazione di geni ad alta penetranza;
  • la storia riproduttiva perch¨¦ sull’incidenza gravano la prima mestruazione precoce, prima degli 11 anni, la prima Â鶹´«Ã½ÍÅ¶Ó tardiva dopo i 30 anni, come pure la menopausa tardiva dopo i 55 anni;
  • la densit¨¤ del seno, parametro importante che va sempre valutato con la Mammografia perch¨¦ nel seno eterogeneamente denso e uniformemente denso si ha maggior rischio di sviluppare una neoplasia;
  • i fattori genetici che possono aumentare o ridurre il rischio di tumore.
Alla valutazione accurata della storia e delle caratteristiche della paziente si uniscono gli esami di imaging sempre pi¨´ avanzati utili a diagnosticare gi¨¤ in fase precoce l’insorgenza del tumore.

Per la prevenzione e la diagnosi si effettuano:
  • Ecografia 
  • Mammografia digitale 2D e con tomosintesi 3D, per la ricostruzione dell’intera trama del tessuto mammario
  • CEM o Mammografia con il mezzo di contrasto
  • Risonanza Magnetica
  • Core-Biopsy (biopsia microistologica sotto guida ecografica in tutti i reperti sospetti rilevati dall’ecografia) 
  • VABB (Vacuum Assisted Breast Biopsy - biopsia microistologica, in grado di rilevare lesioni microscopiche anche precancerose o calcificazioni di dimensioni molto piccole non palpabili). 

Come si interviene: i trattamenti chirurgici mininvasivi e conservativi della mammella

Lo sviluppo di metodiche di imaging e di biopsia che permettono di individuare lesioni molto piccole anche non palpabili consentono di effettuare interventi sempre pi¨´ conservativi per ottenere un risultato funzionale ed estetico migliore. A questo si uniscono tecniche chirurgiche mininvasive che portano a un pi¨´ rapido decorso postoperatorio e tempi di recupero pi¨´ veloci per la paziente.

Una delle tecniche con cui si interviene ad esempio ¨¨ la quadrantectomia, che consente sostanzialmente di salvare la mammella poich¨¦ prevede l’asportazione della sola area interessata dal tumore. 

Un’ulteriore tecnica di intervento ¨¨ la mastectomia con conservazione dell’areola del capezzolo o nipple-sparing mastectomy: in questo caso si procede ad asportare tutta la ghiandola mammaria, lasciando areola e capezzolo.

Entrambe le metodiche chirurgiche richiedono la biopsia del linfonodo sentinella che si trova nel cavo ascellare ed ¨¨ il primo a essere interessato in caso di passaggio di cellule tumorali provenienti dal tumore alla mammella.
Revisione medica a cura di: Prof. Andrea De Censi, Dott. Massimo Calabrese

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