13 febbraio 2023

Le domande più frequenti sulla cisti pilonidale

Le domande più frequenti sulla cisti pilonidale
La cisti pilonidale, detta anche sinus pilonidalis o ciste sacro-coccigea, è una sorta di piccolo nodulo che si forma in genere nell’area interglutea, a poca distanza dall’ano. Al suo interno si trova un composto liquido e semisolido in cui è possibile trovare elementi come peli, secrezioni sebacee oppure da frammenti cellulari, come quelli cutanei. Anche se si tratta di una manifestazione di natura benigna e spesso asintomatica, non bisogna sottovalutarne la possibile evoluzione.

Non è possibile individuare con certezza la causa che è alla base della formazione della cisti pilonidale, ma si pensa che il tessuto sottile presente a livello della regione interglutea possa favorire un processo di accumulo di peli o altri microelementi in profondità a livello del derma.


Le fasi della malattia pilonidale

La cisti pilonidale è semplicemente una sacca cava e non infetta. Ma in alcuni casi, soprattutto quando essa non viene tempestivamente diagnosticata e trattata, l’azione batterica può provocarne l’infezione, dando origine a un ascesso pilonidale. Quando questo si rompe e ne fuoriesce il materiale purulento, si forma sulla cute una via di passaggio che mette in comunicazione la cisti con un orifizio: la fistola sacro-coccigea. Se la fuoriuscita di liquido continua nel tempo, possono formarsi altri canali che si diramano nell’area, dando origine ad altri orifizi.


La cisti pilonidale può avere guarigione spontanea?

Anche se sono stati osservati alcuni casi positivi in tal senso, molto raramente la cisti pilonidale presenta una guarigione spontanea. A ciò contribuisce la delicatezza della sua posizione e la natura del tessuto che caratterizza lo spazio fra i glutei, che al contrario favorisce l’accumulo di peli, capelli, residui di cellule morte, secrezioni sebacee. Inoltre, proprio in virtù della particolare localizzazione, spesso il paziente non si accorge della presenza della cisti: aumenta così il rischio dello sviluppo di ascessi e fistole.
 

La cisti pilonidale si può non operare?

Se la cisti non è sintomatica, il paziente deve comunque provvedere a curare scrupolosamente la propria igiene e a tenere ben depilata la zona fra i glutei. Se infiammata, è possibile che in alcuni casi il medico scelga di ricorrere per prima cosa a metodi non invasivi: terapia antibiotica e antinfiammatoria, trattamento con antidolorifici se necessario, incisione e drenaggio della cisti, iniezioni di fenolo o trattamento con colla di fibrina. Ma la cisti pilonidale si distingue per un alto numero di recidive. Dunque, nella maggior parte dei casi l’unica soluzione definitiva è quella chirurgica.


La fistola sacro coccigea è pericolosa?

Di per sé, la fistola sacro coccigea non è pericolosa, ma un trattamento repentino impedisce lo sviluppo di ulteriori complicazioni: essa può chiudersi dando origine ad ascessi ricorrenti, in una condizione cronica che può anche essere connessa allo sviluppo di infezioni sistemiche. Bisogna inoltre specificare che la cisti pilonidale non è un tumore e una sua evoluzione maligna è considerata estrema.
 
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Revisione medica a cura di: Dott. Giuseppe Albertini

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