Ogni anno in Italia si registrano circa 185.000 nuovi casi di
ictus, con conseguenze significative per la salute pubblica, poich¨¦ questa patologia rappresenta una delle principali cause di mortalit¨¤ e la prima causa di disabilit¨¤. Tra le persone colpite, si stima che circa 45.000 sopravvivano con esiti neurologici gravi e invalidanti, come la
²õ±è²¹²õ³Ù¾±³¦¾±³Ù¨¤, che interessa tra il 17% e il 40% dei pazienti a distanza di un anno dall'episodio*.
L’ictus si manifesta come un’
improvvisa perdita di funzionalit¨¤ neurologica localizzata e persistente. Pu¨° derivare da un’ischemia o da un’emorragia cerebrale: nel primo caso, il tessuto cerebrale subisce una lesione a causa dell’interruzione del flusso sanguigno, mentre nel secondo il danno ¨¨ causato dalla fuoriuscita di sangue nel cervello. L’
et¨¤ rappresenta il fattore di rischio pi¨´ rilevante per l’ictus ischemico, ma sono significativi anche ipertensione, problemi cardiaci, diabete, stenosi carotidee, fumo, alterazioni del metabolismo dei grassi e sedentariet¨¤.
Riabilitazione post-ictus: l'importanza della stimolazione cerebrale precoce
L’ictus pu¨° comportare una vasta gamma di disturbi, tra cui debolezza o paralisi agli arti (emiparesi o emiplegia), difficolt¨¤ di linguaggio, alterazioni sensoriali, problemi alla vista, difficolt¨¤ nella deglutizione, ²õ±è²¹²õ³Ù¾±³¦¾±³Ù¨¤, incontinenza, crisi convulsive e disturbi cognitivi e dell’umore, che in alcuni casi causano.
La riabilitazione ¨¨ fondamentale nel trattamento post-ictus, poich¨¦ contribuisce al recupero delle funzionalit¨¤ compromesse. Questa si basa sul principio di
²Ô±ð³Ü°ù´Ç±è±ô²¹²õ³Ù¾±³¦¾±³Ù¨¤: la capacit¨¤ del cervello di riorganizzare e sviluppare nuove connessioni in risposta alle lesioni subite. Attraverso una riabilitazione tempestiva, infatti, ¨¨ possibile stimolare aree cerebrali sane per compensare i deficit causati dall'ictus, favorendo il recupero delle funzioni motorie, cognitive e linguistiche.
Un percorso riabilitativo completo pu¨° ridurre disabilit¨¤ come la ²õ±è²¹²õ³Ù¾±³¦¾±³Ù¨¤, i disturbi del linguaggio, e le difficolt¨¤ di movimento, favorendo un rientro alla quotidianit¨¤ e, nei casi pi¨´ avanzati, un ritorno all’ambito lavorativo e sociale. Le tecniche includono fisioterapia, logopedia e terapia occupazionale, adattate individualmente per il paziente. Questo approccio integrato, se intrapreso subito dopo l’evento, offre risultati migliori, riducendo il rischio di complicanze e migliorando l’autonomia del paziente.
La riabilitazione neuromotoria al Santa Rita Da Cascia Hospital di Roma
Presso il
Santa Rita da Cascia Hospital di si svolge un programma di Riabilitazione Neuromotoria personalizzato – spiega la dott ssa
Gabriella D’Errico, coordinatrice dell’¨¦quipe multidisciplinare del centro di riabilitazione – che vede la partecipazione di neuropsicologi, logopedisti e fisioterapisti. L’obiettivo ¨¨ quello di favorire il rientro del paziente nella propria vita familiare, sociale e lavorativa nel minor tempo possibile. Il programma include interventi specifici per i deficit cognitivi, incentivando il riapprendimento di abilit¨¤ come l’attenzione, la memoria e la percezione.
La riabilitazione si avvale di
strumenti specifici per progettare esercizi motori e percettivi che si adattano all’evoluzione del paziente. Le sessioni terapeutiche si svolgono in ambienti che facilitano la concentrazione e il progresso, e includono:
- Tecniche di facilitazione neuromotoria, per mantenere tono e forza muscolare, prevenendo rigidit¨¤ e contratture;
- Terapia logopedica, volta al recupero delle capacit¨¤ di linguaggio e deglutizione, attraverso esercizi di fonazione e respirazione;
- Terapia occupazionale, che sostiene il reinserimento del paziente nell’ambito sociale e lavorativo, migliorando cos¨¬ la qualit¨¤ della vita del paziente e della sua famiglia.
La riabilitazione richiede impegno e motivazione da parte del paziente: il percorso non significa soltanto ricevere assistenza, ma anche essere disposti ad apprendere nuove competenze e a riscoprire la consapevolezza del proprio corpo.
*SIIA-Societ¨¤ Italiana dell’Ipertensione Arteriosa: