In Italia ogni anno si manifestano circa 2500 nuovi casi di
tumore della cervice (fonte: Fondazione ), rappresentando l’1,3% di tutti i tumori incidenti nelle donne. Questa neoplasia è più frequente nella fascia giovanile, 4% dei casi studiati, nonché la quinta neoplasia più frequente nel sesso femminile. La diagnosi precoce e tempestiva rappresenta il metodo di prevenzione più efficace e oggi, grazie all’innovativa metodica del
Thin Prep, è possibile effettuare uno screening veloce, semplice e approfondito.
Il
Pap-test in fase liquida, chiamato anche
esame citologico in fase liquida o Thin Prep è un test di screening il cui fine principale è quello di individuare nella popolazione femminile, oltre alla presenza di possibili infezioni di tipo micotico, batterico o virale, possibili cellule alterate della cervice e del collo dell’utero.
Nel
Pap-test tradizionale l’operatore preleva una piccola quantità di secrezioni tramite un’apposita spatolina, con una forma appositamente studiate per adattarsi all’anatomia del collo dell’utero, disponendole su un vetrino e fissandole con uno spray apposito. Su questo campione viene eseguito l’esame citologico in laboratorio, esaminandolo con appositi metodi di colorazione chiamato “colorazione di Papanicolaou”, e un approfondito esame computerizzato.
Il
Thin Prep è considerato l’
evoluzione del Pap Test perché, a differenza di quest’ultimo in cui le cellule prelevate sono strisciate sul vetrino e il preparato risulta composto da cellule sovrapposte e aggregate disordinatamente, le cellule si distribuiscono e si dispongono in strato sottile, non si aggregano né si sovrappongono in maniera disordinata. Nel Thin Prep le cellule prelevate sono un campione rappresentativo privo di materiale quali sangue, muco o detriti non diagnostici, che possono interferire nell’analisi delle cellule stesse.
Ciò migliora significativamente la qualità e la rappresentatività del campione e tale differenza incide sensibilmente sulla sensibilità diagnostica e riduce significativamente il numero dei campioni inadeguati e il numero delle diagnosi dubbie che richiederebbero la ripetizione del prelievo. Inoltre, è così possibile associare a questo test la contemporanea ricerca dei genotipi ad alto rischio di HPV: con un unico prelievo si può individuare l’infezione da
Papillomavirus e le lesioni cellulari dovute alla presenza del virus.
Si tratta di un esame semplice, veloce e indolore, le pazienti che vi si sottopongono provano solo un leggero fastidio nel momento in cui il ginecologo preleva con una spatolina le cellule della mucosa del collo dell’utero. Un ulteriore vantaggio è poi dato dalla possibilità di associare a questo test la contemporanea ricerca dei genotipi ad alto rischio del Papillomavirus (HPV).
Alle donne tra i 25 e i 64 anni è consigliato sottoporvisi ogni 3 anni, cosicché l’eventuale presenza di cellule alterate possa essere diagnosticata in tempo, permettendo inoltre di intraprendere misure che impediscano l’insorgere del tumore. Non è raccomandato eseguire il Pap-test prima dei 25 anni. ? importante ricordare che, se identificato precocemente, il tumore della cervice uterina è ben curabile. Per questo motivo Pap-test e Thin Prep vanno eseguiti con regolarità. ? consigliato evitare rapporti sessuali, lavande vaginali e/o terapie per via vaginale per almeno 3 giorni prima del prelievo. Il giorno dell’appuntamento non deve coincidere con il ciclo mestruale né con i 3 giorni che lo precedono o lo seguono.