L'arresto cardiaco o
infarto provoca circa 60.000 decessi ogni anno in Italia secondo i dati ISTAT. Con l
’aiuto di un
defibrillatore semiautomatico o automatico esterno (DAE) è possibile soccorrere tempestivamente le persone colpite da arresto cardiocircolatorio e tentare di evitare danni irreversibili agli organi vitali.
Che cos’è il defibrillatore
E’ un piccolo dispositivo, computerizzato, salvavita, in grado di ripristinare il normale battito del cuore in una persona colpita da arresto cardiaco improvviso
(ACI).
Esistono diverse tipologie di defibrillatore
:
- il defibrillatore manuale esterno (utilizzato negli ospedali e sulle ambulanze)
- il defibrillatore semiautomatico e automatico esterno (utilizzabile dal personale non sanitario)
- va citato anche il defibrillatore cardiaco impiantabile (dispositivo che viene inserito sottopelle chirurgicamente).
Come funziona
Il defibrillatore
riconosce automaticamente la
fibrillazione e la tachicardia ventricolare (aritmie ventricolari) e determina o meno la necessità di erogare una scarica elettrica. Sempre
automaticamente seleziona l’intensità di energia necessaria da inviare al cuore: l’utente, infatti, non ha la possibilità di modificare il potenziale elettrico della scarica.
Per l’utilizzo di questi dispositivi è importante seguire attentamente i comandi vocali, e in alcuni modelli anche visivi, che spiegano come intervenire. Generalmente:
- si accende il dispositivo
- si applicano gli elettrodi sul torace dell’infortunato
- in pochi secondi, il DAE analizza il ritmo cardiaco, legge l’elettrocardiogramma e formula la diagnosi
- il DAE semiautomatico, in presenza di una fibrillazione ventricolare, ordina di premere il pulsante shock, per erogare la scarica elettrica, quello automatico, invece, eroga autonomamente lo shock.
E’ di fondamentale importanza che il soccorritore e chiunque sia nelle vicinanze dell’infortunato si metta a distanza nel momento in cui il defibrillatore emette la scarica elettrica.
Quando si usa
Nell’arresto cardiaco, l’attività elettrica del cuore si ferma, il cervello e gli altri organi vitali non ricevono il sangue e l'ossigeno di cui hanno bisogno, mettendo in pericolo di vita l’infortunato se non si interviene entro pochi minuti.
Prima viene ripristinato il normale ritmo del cuore, maggiore è la possibilità di evitare danni permanenti al cervello e agli altri organi.
Se sospettiamo di esser di fronte a un arresto cardiocircolatorio
è fondamentale, prima di tutto, contattare il 112, poi è di vitale importanza utilizzare, se disponibile,
un defibrillatore per ripristinare il ritmo normale del cuore.
La defibrillazione
unitamente alle manovre di rianimazione cardiopolmonare (sequenza di compressioni al torace e respirazione bocca a bocca) possono aumentare le possibilità di sopravvivenza.
Chi può utilizzarlo
Il defibrillatore può essere utilizzato da tutti,
anche da personale non sanitario che abbia
frequentato un corso teorico-pratico sull’uso del DAE e sulle tecniche di rianimazione cardiopolmonare di base (RCP), al termine del quale, superata una prova, viene rilasciato un apposito Certificato.
Per contrastare i numerosi decessi da arresto cardiaco, la
legge 116 del 4 agosto 2021, ha reso possibile la progressiva diffusione dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni:
- nelle pubbliche amministrazioni con almeno 15 dipendenti e servizi aperti al pubblico
- negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie, nei porti,
- a bordo dei mezzi di trasporto aerei, ferroviari, marittimi e della navigazione interna,
- nelle scuole di ogni ordine e grado,
- nei condomini, nei centri commerciali, alberghi, ristoranti,
- nelle società sportive, nel corso degli allenamenti e durante le gare.
I defibrillatori devono essere installati in luoghi facilmente accessibili ed essere indicati con apposita segnaletica.
Defibrillatore cardiaco impiantabile
Si parla sempre di defibrillatore anche per
il dispositivo cardiaco impiantabile che viene inserito, chirurgicamente, sotto pelle per il controllo ininterrotto dell'attività cardiaca tramite il monitoraggio del battito del cuore. In presenza di aritmie pericolose, come la fibrillazione e la tachicardia ventricolare, si attiva autonomamente, inviando scariche elettriche salvavita, capaci di ripristinare la corretta frequenza.