San Pier Damiano Hospital / 03 ottobre 2024

L’alimentazione tra benessere fisico e benessere psicologico

alimentazione tra benessere fisico e benessere psicologico
L’alimentazione è un elemento importante per la salute di ogni individuo. Il cibo fornisce l’energia per portare a termine con successo le attività quotidiane e un’alimentazione sana aiuta anche a prevenire problematiche e patologie. Il mangiare è associato anche a tanti momenti di piacere e convivialità nella vita sociale. D’altro canto, però, un rapporto disfunzionale con il cibo o abitudini alimentari scorrette possono rappresentare dei fattori di rischio per numerose patologie.

Ne parliamo con la dottoressa Annalaura Magnani, dell’Ambulatorio di Dietistica del San Pier Damiano Hospital di Faenza.
 

Qual è il legame tra cibo ed i sentimenti o gli stati d'animo?

Quello tra cibo e stati d’animo è un legame estremamente profondo, forte, direi quasi inscindibile; la mente domina ogni scelta da noi fatta, sia conscia che inconscia. Il legame è tanto importante che, ad esempio, nel Master in nutrizione che ho conseguito presso la New York University, gli esami vertevano sia sulla chimica alimentare, sia sulla psicologia nutrizionale, con importanza pari tra l’aspetto fisiologico e quello psicologico.

Come capire se un paziente ha un rapporto sano con il cibo?

Attraverso il dialogo, durante la visita, il paziente si racconta. Mi lascio coinvolgere nella sua routine quotidiana con l'alimentazione, le emozioni ed i sentimenti che di giorno in giorno prova. Molto spesso sono queste ultime a influenzare le scelte alimentari, in termini di quanto e quale cibo mangiare. Leggendo poi il diario alimentare del paziente, riesco a capire ulteriormente  le sue vicissitudini, empatizzando sempre di più. Alla fine, redigo un piano nutrizionale estremamente personalizzato, visto che ognuno di noi è unico ed irripetibile.

Quali sono gli step del percorso nutrizionale che propone ai suoi pazienti?

Gli "step" del percorso alimentare che intraprendo con i miei pazienti, sono i seguenti: 
  • per prima cosa, una visita  con anamnesi a 360 gradi, dove si inizia a strutturare un dialogo in cui si crea fiducia reciproca; 
  • nel secondo "step", valuto approfonditamente le analisi del paziente, ascolto attentamente ciò che vorrebbe ottenere e perché ha deciso di intraprendere il percorso. Proseguiamo poi nel dialogo effettuando uno "storico" di come e cosa sia accaduto in passato (riguardante ogni aspetto, anche psicologico) fino ad arrivare alla visita in ambulatorio;
  • nel terzo "step" chiedo al paziente di redigere un diario alimentare (ed emozionale) per una sola settimana;
  • infine, propongo al paziente il suo piano alimentare su misura.

Che cos'e' il diario alimentare e a che cosa serve?

Il diario alimentare (ed emozionale) mi aiuta ad evincere come posso aiutare al meglio il paziente ed a proporgli un'alimentazione "tailor made", cioè atta su misura, strutturata appositamente sui suoi gusti. L’obiettivo è far alimentare il paziente nel modo più facile e più sano, facendogli acquisire la consapevolezza di ciò che porta a stare bene per sentirsi in forma. Bisogna costruire un percorso gratificante, fino a raggiungere l'obiettivo di vedersi finalmente come si era sempre desiderato.

Qual e' un esempio di alimentazione sana e bilanciata?

Potrei optare per una risposta dove sottolineo l'importanza di frutta e verdura, di scegliere proteine di alta qualità, di abbinare carboidrati a lento assorbimento, integrali. Non bisogna dimenticare l'importanza dell'acqua, dei giusti grassi mono e polinsaturi.
Ma la mia risposta è invece, come ho sottolineato più volte, che ogni individuo è unico ed incatalogabile; bisogna quindi costruire ogni volta, per ogni singolo paziente, la "sua" alimentazione sana e bilanciata, in modo diverso, proprio come il nostro codice genetico.
 
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Revisione medica a cura di: Dott.ssa Annalaura Magnani

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