A maggior ragione in presenza di sintomi,
il paziente deve sottoporsi quanto prima a un’accurata visita cardiologica.
Il medico procede quindi con
un'anamnesi dettagliata per raccogliere informazioni su sintomi, storia medica personale e familiare, e fattori di rischio per la valvulopatia aortica, come l'età avanzata, la presenza di altre patologie cardiache o un'anomalia congenita della valvola aortica.
Successivamente, lo specialista esegue un
esame fisico completo, durante il quale ausculta il cuore con uno stetoscopio per individuare eventuali suoni cardiaci anomali, come il
tipico soffio sistolico.
Possono essere prescritti
esami del sangue utili a valutare la funzionalità cardiaca e identificare eventuali segni di infiammazione o infezione che possono essere associati alla valvulopatia aortica. Possono quindi essere misurati i livelli di
peptide natriuretico atriale (BNP o NT-proBNP), che risultano in genere elevati in caso di insufficienza cardiaca.
Sono quindi necessari
esami diagnostici, in particolare l’
ecocardiogramma color Doppler transtoracico: questa variante dell'ecocardiogramma utilizza la tecnologia Doppler per misurare la velocità e la direzione del flusso sanguigno attraverso la valvola aortica, aiutando a determinare la presenza e la gravità di eventuale stenosi o insufficienza valvolare. Si tratta di un esame che non richiede preparazioni particolari, in quanto la sonda a cui è collegato l’ecografo viene semplicemente passata lungo il torace del paziente grazie all’applicazione dell’apposito gel.ù
In alcuni casi, si esegue anche un
ecocardiogramma Doppler transesofageo: in questo caso, un sottile endoscopio dotato di sonda a ultrasuono viene introdotto gradualmente dalla bocca fino allo stomaco. Ecco perché il paziente deve essere a digiuno almeno da 4 ore. Si esegue di solito quando l’ecocardiogramma transtoracico non ha fornito informazioni sufficienti oppure direttamente come esame di primo livello se la situazione cardiovascolare è più complessa.