Alla domanda:
di afasia si guarisce? La risposta è che si tratta di una situazione complessa:
non si può parlare di vera e propria guarigione, ma certamente il trattamento dell’afasia può risultare molto efficace in diversi casi.
Quando si affronta l’afasia, il recupero dipende da numerosi fattori:
- La tipologia di danno all’origine, la sua estensione e la localizzazione;
- il grado di compromissione del linguaggio;
- che tipo di risposta il paziente mostra nei confronti della terapia;
- in alcuni casi, anche la fascia d’età e le condizioni di salute.
Ad esempio, è possibile per i bambini con meno di 8 anni recuperare un adeguato uso della parola anche in presenza di gravi danni cerebrali. Per chi ha superato quella fascia d’età, il miglioramento può risultare più lento, ma se il danno cerebrale è lieve, il paziente può persino recuperare le proprie abilità senza particolari trattamenti.
In presenza di afasia, la terapia ha l’obiettivo di
migliorare le capacità comunicative del paziente. Questo può tradursi in un lavoro dedicato a incrementare le abilità residue, recuperare almeno in parte quelle perdute e sviluppare anche nuovi modi di comunicare.
Il trattamento cambia a seconda della singola situazione, ma certamente la risposta più efficace e diffusa è la
logoterapia, con la guida di un logopedista esperto. ? bene che il trattamento dell’afasia
inizi il prima possibile, o almeno quando il paziente è in grado di partecipare (soprattutto a seguito di un trauma).
La terapia può avere luogo singolarmente o anche in gruppo, in un contesto sicuro e agevole in cui i pazienti possono esercitarsi a migliorare le proprie abilità. Questo pone inoltre un vantaggio: la possibilità di fare conversazione e di intervenire immediatamente su eventuali fraintendimenti ed elementi da correggere. In alcuni casi, si ricorre anche all’
utilizzo di dispositivi di comunicazione, come ad esempio lavagne, computer e display. Attraverso questi strumenti, il paziente afasico che non riesce a recuperare le capacità linguistiche può comunicare grazie alla presenza di simboli e immagini.
Questo tipo di terapia può anche prolungarsi per alcuni anni:
con l’afasia, il recupero non è quasi mai totale, a meno che la lesione cerebrale non sia particolarmente lieve.
Attualmente in fase di studio è la possibilità di optare per un
trattamento farmacologico. La ricerca si focalizza su farmaci che possono agevolare il flusso sanguigno, potenziare le capacità di recupero del cervello e supportare la sostituzione dei neurotrasmettitori ormai esauriti.